Altitudine: 97 m – Abitanti: 40.318
Jesi venne fondata dall’antico popolo degli Umbri; fu conquistata poi dagli Etruschi che estesero il loro dominio fino all’Adriatico. Nel IV secolo i Galli Senoni, barbari calati dal nord, stabilirono il confine sud del loro dominio sul fiume Esino facendo di Jesi l’ultima roccaforte di difesa contro i Piceni.Con la battaglia del Sentino del 295 A.C. Roma sconfisse definitivamente i popoli Italici e Jesi venne trasformata in una colonia civium romanorum. Nel 756 Jesi, insieme ad altre città, viene donata alla chiesa, dando inizio al potere temporale dei Papi. Con l’incoronazione, nell’800, di Carlo Magno a Imperatore, Jesi, pur appartenendo alla Chiesa, ricade sotto la giurisdizione imperiale ed entra a far parte della nuova contea della Marca. Nel 1194 nasce nel cuore della città l’Imperatore Federico II di Svevia che donerà a Jesi il titolo di “Città Regia”.Le fortune politiche di Jesi saranno legate per anni a quelle di Federico II e dei suoi figli Enzo e Manfredi con l’ottenimento di “privilegi imperiali” seguiti da inevitabili “scomuniche ecclesiastiche”. Nel 1447 Francesco Sforza cede Jesi alla Chiesa vendendola al Papa. Sono di questo periodo il rafforzamento del sistema difensivo cittadino ad opera del fiorentino Baccio Pontelli, la costruzione su progetto del senese Francesco di Giorgio Martini del Palazzo della Signoria, uno dei più bei palazzi monumentali della Marca. Nel 1797 le truppe napoleoniche porranno fine sia al monopolio nobiliare che al dominio sul Contado. Due riferimenti storici più significativi da segnalare per il secolo XVIII: la trasformazione architettonica ed urbanistica della città e la nascita di Giambattista Pergolesi e Gaspare Spontini, due grandi personalità nel campo della musica che si affermarono in tutta Europa.
Il Percorso storico culturale proposto ed evidenziato in cartografia, può essere seguito iniziando da qualsiasi punto si voglia. Esso tocca tutti gli elementi di maggior interesse del comune: dagli edifici storici, ai luoghi di culto, ai centri culturali. Con un “click” su ciascun di essi si possono inoltre ottenere tutte le informazioni essenziali per garantirsi una bella visita che voglia essere anche culturalmente vivificante.
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