Altitudine: 629 m – Abitanti: 2.757
La tradizione narra che, intorno all’anno mille, un discendente della famiglia Carpegna, Gianni della Penna, soprannominato “Malatesta” per le intemperanze del carattere, edificò il castello della Penna e diede inizio all’omonimo casato, che nel corso degli anni, dopo aver fatto tappa a Verucchio, si insediò a Rimini. Il primo Malatesta di cui si hanno notizie certe, sicuramente un Giovanni primo, detto Malatesta della Penna, visse nella prima metà dell’anno mille; fu il padre del dantesco Mastin Vecchio da Verucchio e nonno quindi degli altrettanto celebri Gianciotto, Paolo e Malatestino dall’Occhio. I due castelli di Penna e di Billi costituirono due comunità distinte per molti anni, finchè, nel 1350 divenuti liberi comuni, per volontà popolare, decisero di fondersi. Nel medioevo e fino al 1498, Pennabilli subì il dominio di varie dinastie: si alternarono i predomini dei Malatesta, dei Montefeltro e dei Medici. Quando i Montefeltro diedero origine al ducato di Urbino, Pennabilli entrò a farne parte. In questo periodo, vennero edificate mura ed altri accorgimenti difensivi, in parte ancora visibili, per opera del pennese Giovanni Battista Mastini, probabile discendente di un ramo cadetto dei Malatesta. Nel 1572 papa Gregorio XIII° trasferì la diocesi del Montefeltro, per motivi di sicurezza, da San Leo a Pennabilli. Il trasferimento venne ratificato sotto il pontificato di Pio V° che, proclamato santo, divenne il patrono della città di Pennabilli, divenuta tale in quanto sede della diocesi. Nel 1814, alla fine del regno italico di Napoleone, sotto il papato di Pio VI, la Santa Sede provvide al distacco di Pennabilli e di tutto il Montefeltro dalla terra di Romagna, fino a che si giunse all’unificazione del Regno d’Italia del 1860. Il 15 agosto 2009 è ritornato, in seguito ad un referendum, a far parte della regione Emilia Romagna, congiuntamente ad altri sei comuni dell’Alta Valmarecchia.
Il Percorso storico culturale proposto ed evidenziato in cartografia, può essere seguito iniziando da qualsiasi punto si voglia. Esso tocca tutti gli elementi di maggior interesse del comune: dagli edifici storici, ai luoghi di culto, ai centri culturali. Con un “click” su ciascun di essi si possono inoltre ottenere tutte le informazioni essenziali per garantirsi una bella visita che voglia essere anche culturalmente vivificante.
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