Altitudine: 325 m – Abitanti: 31.570
E’ una città appartenente alla lista delle Città creative dell’UNESCO che hanno cioè fatto della creatività il motore dello sviluppo economico: un titolo riconosciuto soprattutto grazie alla produzione della carta a mano.
Il primo vero nucleo fabrianese fu dovuto al convergere nella zona delle popolazioni degli antichi Municipi romani di Tuficum e di Attidium e forse, ma solo marginalmente, di Sentinum, che furono spinte gradualmente, a più ondate ed in un ampio arco di tempo, dalla necessità di sfuggire alle invasioni barbariche abbattutesi a più riprese nella loro città. Il nucleo originale di Fabriano cominciò a delinearsi a partire dall’anno 1000, ma fu nel XIV° sec. che Fabriano ebbe il suo massimo sviluppo economico e sociale, quando grazie alla famiglia dei Chiavelli giunse al rango di Signoria; non è un caso che in questo periodo si sviluppi anche la scuola pittorica fabrianese che ha prodotto artisti come Gentile da Fabriano, Allegretto Nuzio ed Antonio da Fabriano. Successivamente dopo un breve periodo di sottomissione a Francesco Sforza la città passò sotto il dominio dello Stato Pontificio, che ne sancì una lenta decadenza nei secoli seguenti. Il passaggio dalla chiesa al potere politico rappresentò per Fabriano la connessione con il resto del paese consentendogli poi di partecipare agli avvenimenti politici e militari che portarono all’unificazione dell’Italia.
Quanto all’origine del nome ci sono diverse ipotesi. Fra quelle più note è che Fabriano possa provenire da “Faberius“, che si ritiene fosse il proprietario del fondo su cui venne eretta la città. Secondo altri il vocabolo deriva dalla fusione di due termini latini: Faber (Fabbro) e Ianus (Giano) dal nome fiume che la attraversa, cioè il “fabbro sul fiume Giano”. Ciò potrebbe trovare conferma anche nel fatto che l’attività di fabbro era molto sviluppata nel passato tanto che lo stemma cittadino ha come emblema un fabbro che batte il ferro su di un’incudine.
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