Oggi, proprio qui, come un segno benevolo, uno stormo passa sopra i nostri capi, improvviso: fa un giro ampio e festoso, forse un saluto, forse un addio… un fitto paravento di tamerici a ridosso della spiaggia: su di essa il mare è quieto e parlottante, appena rialzata e parallela la duna sabbiosa, in fondo la foce del Tronto (Eugenio de Signoribus, da Parchi da Leggere)
“Erra l’armonia per questa valle” … con la cima dei monti Fema, Cetrangolo e Torricchio, quelle alture o picchi, quelle guglie che richiamano quella spiritualità, quasi “guardiani”, “custodi” di una lingua riservata, di un’armonia nascosta … sembra di essere in un tempo sospeso … un tempo che ti ristora con la sua naturalezza … (Guido Garufi, da Parchi da Leggere)
La città verde elevata dalle colonne dei tronchi, foglie d’acero i capitelli, ogive d’alti cerri, invetriate di variati pioppi… Non solo di pietra sorgono città. Romaniche campate delle querce, svettanti sesti acuti, le volte a crociera dei lecci sui battuti di ghiaia, corridoi d’aria, torri, coro di uccelli. Il mistico rosone della luce traforata dai rami … (Allì Caracciolo, da Parchi da Leggere)
Il silenzio, ad inoltrarsi è il primo brivido piacevole sulla pelle… Il rumore delle superstrada… è un martellamento svanito, inesistente. Un’atmosfera singolare subito, anzi l’atmosfera di uno status di quiete, di fluidità di voci inusuali. Poi sarà ed è, secondo le stagioni, una picchiettatura di colori di fiori, di erbe spontanee … (Maria Lenti da Parchi da Leggere)
Che bianche quelle Gole del Furlo, begli alberi e cespugli proprio dalla roccia e lo scotano in autunno una fiamma arancione presso le buche, da qualche parte doveva esserci il nido… le nuvole e l’azzurro, l’acqua verde, l’eterno, scontato stupendo passo delle stagioni … (Umberto Piersanti, da Parchi da Leggere)
C’è un piccolo universo dal quale guardare il mondo senza limiti geografici, salendo dalle parti del San Vicino. Tra quei cieli di calce, quel mare di nuvole bianche che sprofonda e la terra scura che si distende fra gli avvallamenti, un infinito leopardiano si apre come un sentiero stretto di campagna … (Alessandro Moscè, da Parchi da Leggere)